Arena Borghesi 2018

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EUROPA ANNO ZERO

Quest’anno, come negli anni scorsi, avremmo voluto iniziare raccontandovi quello che troverete in Arena.
Ma siamo costretti a parlarvi di altro.

Fino al 3 di maggio pensavamo di fare una stagione come le altre. Il Cineclub il Raggio Verde riceve dall’Amministrazione la gestione, per un altro anno ancora, della nostra amata Arena. La cosa viene ufficializzata e successivamente firmiamo un accordo con Italsar / Cinemaincentro: estate al via.
Quest’anno, però, le cose non sono andate così. Nonostante un’intesa sulla parola da ottobre, ci siamo ritrovati, a poco più di un mese dall’inizio della stagione, soli in mezzo al guado.
Se i ringraziamenti sono d’obbligo per chi ci ha aiutato per quindici stagioni, saranno inevitabilmente offuscati dal modo (per tacere dei tempi) con cui sono stati interrotti.
Fatta questa doverosa premessa, la stagione dell’Arena Borghesi ha un valore peculiare, frutto di un intenso e proficuo lavoro.
Le 78 serate di proiezione sono state organizzate a tempo di record, costruendo un rapporto diretto con la distribuzione. Questo nuovo approccio ci permette di non lamentarci delle angherie distributive che da anni denunciavamo. Finalmente, se troverete un film riproposto in stagione, è perché, a nostro modesto parere, è uno dei titoli che ha caratterizzato questa annata. Con grande gioia sottolineiamo che due delle quattro opere da noi selezionate sono state realizzate in Italia, segno del buon stato di salute del nostro Cinema.
Allo stesso modo siamo orgogliosi di potervi presentare anche quest’anno tanti ospiti che verranno a trovarci in sala. Grazie alla Fice (federazione italiana dei cinema d’essai) siamo riusciti a costruire un fitto calendario che ci porterà nomi affermati e giovani pronti a calcare la strada del successo. Con grande orgoglio però la visita che aspettiamo con maggior trepidazione si terrà a fine stagione. Avremo l’onore di avere in Arena la grande Andréa Ferréol, musa di Ferreri che, nei giorni di Argillà Italia, ci racconterà in due serate, il suo rapporto col maestro milanese, commentando il suo capolavoro (La grande abbuffata) e il bel documentario, vincitore del David di Donatello per la categoria, La lucida follia di Marco Ferreri.
Proseguono anche quest’anno sia le proiezioni in versione originale sottotitolata che la collaborazione con diverse Associazioni e Istituzioni del territorio. Da anni sfruttiamo il ricco humus manfredo per riflettere su particolari tematiche, cercando di valorizzare alcune di quelle realtà che svolgono un meritorio lavoro culturale e sociale.
Anche in questa difficile situazione sono rimasti i classici ad ingresso gratuito, uno dei tratti qualificanti della stagione dell’Arena Borghesi. Questi, mal visti da chi sperava di usare lo spazio di Viale Stradone per ottenere “la massima redditività possibile”, sono il fiore all’occhiello della nostra stagione.
Complice l’anniversario del conferimento del Premio Europa alla nostra città, abbiamo deciso di riflettere sul Vecchio Continente attraverso il genere popolare per eccellenza: la commedia. Il tema è stato oggetto di riflessione anche dei giovani studenti che hanno partecipato al concorso Arena Borghesi Cinema – Grafica 2018, grazie al generoso contributo de La BCC credito cooperativo ravennate, forlivese e imolese.
Europa anno zero ci era apparso eccessivamente melodrammatico quando, circa 10 mesi fa, iniziammo a lavorare alla stagione. L’attualità ci ha obbligati a ricrederci, speranzosi che, quanto di buono è stato prodotto nell’Unione in questi anni, non venga buttato via, insieme alla proverbiale acqua sporca.
Ci pare doveroso soffermarsi sul titolo che aprirà la stagione, il capolavoro di Pietro Germi, Signore & Signori (vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes del 1966). Il film è stato recentemente restaurato dalla Cineteca di Bologna, ed è per noi un vanto iniziare l’estate con questo sontuoso regalo per il pubblico faentino, dopo il successo riscosso della proiezione del restauro al festival di Cannes. Il tema verrà declinato con altri sei titoli, sempre ad ingresso gratuito, volti a sottolineare i vari approcci alla commedia ambientata in Europa: dal finlandese Kaurismaki, che gira in Inghilterra il suo Ho affittato un killer, all’ironico e sensuale carosello viennese che Max Ophüls utilizza per raccontare la giostra dell’amore (La ronde), dal dolce amaro cocktail mediterraneo di Luis Berlanga (La ballata del boia) ai due gioielli del cinema a stelle strisce (ma dal cuore mitteleuropeo) Ninotchka e Uno, due, tre! Degna chiusura di questa edizione è lo humour inglese dei Monty Python – Il senso della vita che chiuderà la rassegna lunedì 30 luglio. Gli ultimi tre titoli saranno proiettati in versione originale coi sottotitoli italiani, come ormai prassi per molti dei film ridistribuiti in sala dopo il restauro. Questa ricco programma è frutto dei solidi contatti con le più importanti cineteche nazionali. Oltre alla già citata Cineteca di Bologna, in questa stagione abbiamo collaborato con la cineteca italiana di Milano, la cineteca di Bergamo Film Meeting – Lab80, il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale di Roma e il Museo Nazionale del Cinema di Torino. Se il futuro del cinema è orientato al digitale, la macchina in 35mm ci permette di entrare in contatto col gotha della conservazione nazionale, proponendo alla città un irripetibile momento culturale.
Sarebbe ingiusto non citare due chicche del cinema fantascientifico che riporteremo sul grande schermo faentino: il final cut di Blade Runner di Ridley Scott e la versione restaurata di Akira, un classico dell’animazione giapponese, scritto e diretto da Katsuhiro Ōtomo.

Inutile tacere le preoccupazioni che investono il nostro futuro. Se la frattura con Cinemaincentro pare non aver segnato questa estate faentina, il panorama si è fatto più complesso con l’apertura del nuovo spazio estivo nella Parrocchia di S. Antonino. Con i ragazzi di Don Marco Ferrini (a cui va il nostro più sincero augurio) i rapporti sono ottimi. Da subito abbiamo cercato di concertare un’offerta culturale la più diversificata possibile. Non è la prima estate in cui il pubblico faentino potrà scegliere ma, mai come in passato, quest’anno entrambe le sale avranno una loro precisa identità culturale. Ci auguriamo che la cura con cui abbiamo preparato questa convivenza, permetta ad un pubblico il più ampio possibile, di godere dei piaceri del cinema sotto le stelle.
Chiudiamo con un auspicio. Da anni parliamo di “ultima stagione dell’Arena come la conosciamo”, consci del fatto che, almeno negli spazi, tutto potrebbe mutare molto rapidamente. La scelta, fatta anni fa, di mantenere un ruolo criticamente costruttivo, continua ad essere quella che orienta il nostro cammino. In attesa di dichiarazioni ufficiali da parte della nuova proprietà e dall’Amministrazione, non nascondiamo la speranza che il sacrificio chiesto all’Arena, possa portare ad un importante restauro di quegli ambienti che davvero necessitano di un intervento di manutenzione.
Enrico Gaudenzi – CCRV


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