Spettacolare! L’Arena Borghesi c’è!
La tradizione è la salvaguardia del fuoco,
non l’adorazione delle ceneri.
Gustav Mahler
L’Arena c’è. È un sottotitolo un po’ ironico, ma non del tutto scontato. Una nuova Arena verrà presto e questo è ciò che importa.
La battuta di Mahler (di certo un po’ stizzita), posta in esergo, comincia forse ad essere un po’ troppo citata eppure non ha ancora perso di senso e ben commenta questo discorso. Che cosa significhi è evidente, verrebbe voglia di non parlarne neanche, per sfinimento, ma come si fa? Uno si guarda intorno e la vede, l’Arena nostra, com’è ridotta: un rudere!
Il cicaleccio cittadino, l’inesausto provincialissimo duello non vuole cessare, benché l’ultimo, approvato, progetto di restauro sia assai più rispettoso (e generoso) di quello del 2011. Sì, avete letto bene, sono passati otto anni, otto anni di sit-in, flash mob, (esorcismi?) contrapposti ad una gestione incredibilmente smarrita e contraddittoria della questione… è tutto vero. A nessuno piace tagliare alberi (anche quelli a cui Garibaldi non ha mai legato il cavallo) ma la storia è fatta di scelte, di ragionate rinunce, soprattutto di coraggio, analizzando bene costi e benefici. Perché oggi, più che mai, è
indispensabile guardare al futuro, alla promozione della cultura e dei suoi luoghi con la responsabilità che abbiamo per chi verrà dopo di noi. Fare scelte,
insomma, significa anche superare i tabù, accantonare i feticismi. Questo è un progetto di ampio respiro, magari non coincide con l’ideale, ma va nella direzione giusta; garantisce che continui ad esistere un’Arena Borghesi, per la Faenza di domani.
Bene, pagato pegno (per l’ultima volta) alla penosa querelle, veniamo a noi e al nostro feticismo (nessuno è perfetto!): quello cinefilo. Per pensar meno alle condizioni un po’ malconce di questo luogo, decisamente délabré, abbiamo deciso di riempirla di contenuti e novità, questa trentottesima stagione dell’Arena Borghesi.
Innanzitutto, perché Spettacolare? Perché il programma dei classici, dedicato a una scelta di capolavori di grandi autori, dagli anni Quaranta ai Novanta, è stato pensato come un omaggio al Grande Cinema, inteso come spettacolo da gustare sul GRANDE SCHERMO. L’inaugurazione sarà affidata a Full Metal Jacket di Stanley Kubrick (che ci manca da vent’anni); seguiranno: Cuore selvaggio di David Lynch, poi La grande guerra di Mario Monicelli, Manhattan di Woody Allen, Narciso nero di Powell & Pressburger, C’era una volta il West di Sergio Leone (trenta!) e L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci; tutti esempi di capolavori che hanno veramente senso solo sul grande schermo. Ringraziamo il CSC di Roma, la Lab80 di Bergamo e la Cineteca Italiana di Milano per averci permesso di offrirveli. Parlando di novità, occorre segnalare le tre serate speciali che abbiamo ideato per arricchire il cartellone e per suggerire una prospettiva ulteriore sul Cinema: Giacomo Manzoli, professore ordinario al DAMS di Bologna condurrà una serata dal titolo “Arte per il popolo: il superkolossal d’autore”, Antonio Gramentieri (musicista e compositore di colonne sonore), ci intratterrà sul rapporto tra musica e Cinema e, infine, il compositore di musica elettronica Lorenzo Travaglini metterà la sua arte al servizio di tre cortometraggi muti (e mitici) di Méliès, Clair e Buñuel.
La nostra attenzione per il cinema documentario prosegue. Tra le opere più interessanti in Arena segnaliamo, Koolhaas Houselife, Bauhaus Spirit – 100 anni di Bauhaus e Palladio, che diventano pretesto per una inedita e graditissima collaborazione con l’Ordine degli Architetti della nostra Provincia; oltre a questi troverete anche Il venerabile W. di Barbet Schroeder, Che fare quando il mondo è in fiamme? di Roberto Minervini e Santiago, Italia di Nanni Moretti.
E poi continuerà la gradita consuetudine di ospitare, in collaborazione con la FICE, i registi di film italiani importanti, come Sulla mia pelle, Il campione
e L’uomo che comprò la luna, che durante l’estate accompagnano le proprie opere in giro per le arene italiane. Molto più numerose saranno quest’anno le
serate in collaborazione con le associazioni (tutte da scoprire sul programma), per ribadire come questo luogo sia fortemente connesso col tessuto sociale della città e come il concetto di dialogo e di condivisione possa passare, fruttuosamente, attraverso il Cinema.
A voi il piacere scoprire il resto del programma, come sempre ricco di film inediti e di successi; naturalmente non mancheranno film in versione originale sottotitolati in italiano, titoli per famiglie e film di animazione.
Infine, ricordate: non solo tutti i classici di giugno e luglio saranno come di consueto ad ingresso gratuito, ma anche le serate gentilmente offerte dagli
architetti e, in più, per i giovani è stato deciso un biglietto super-ridotto di 3 euro!
Detto questo, diamo quindi il via a questa nuova stagione, e che il tempo sia clemente!
Gabriele Lega, presidente Cineclub Il Raggio Verde