Arena Borghesi 2022

Finalmente!

Essere oggi testimoni della riapertura dei cancelli dell’Arena dopo due anni di chiusura è un’emozione che a noi del Cineclub e a tutti i faentini che amano questo luogo fa gridare un liberatorio: FINALMENTE!

Troppe volte, durante questo abbondante decennio, ci hanno fatto credere che fosse arrivato il momento e invece compariva sempre un nuovo ostacolo che determinava un ennesimo rinvio e l’ennesima delusione. Quante chiacchiere, quanto schiamazzo, quante sterili polemiche hanno alimentato questa provincialissima querelle! Si dice sempre: cosi è l’Italia! Come se fosse una consolazione. Pure su di noi, sospetti e attacchi, da ogni parte, a turno e a vanvera. Come se non fosse evidente che non potevamo che stare da una sola parte, quella dell’Arena, armati di niente se non del potere della testimonianza di chi ci ha lavorato per decenni gratuitamente per mantenerla viva e unica. Poteva finire meglio? Certo. Ma non qui ed ora. Senza questo intervento, oggi l’Arena non sarebbe che un mucchio di macerie o, se si vuole, di romantiche rovine. E questo è un fatto.

Ma oggi, finalmente, possiamo calare il sipario su quegli anni poco edificanti e guardare avanti. La secolare storia dell’Arena Borghesi riceve oggi un rilancio decisivo verso un futuro che tutti speriamo lungo e luminoso. L’Arena vince, perché si rinnova ancora una volta, dopo averlo fatto cosi tante volte nella sua lunga storia. È bene ricordarlo: l’Arena Borghesi del 1895 (con i palchetti) non era quella del 1927 (senza alberi), che non era più quella ricostruita dopo la Seconda Guerra Mondiale (senza alberi), che non era quella degli anni ottanta (senza palchetti), che non era quella di ieri, ridotta praticamente ad un rudere. Ogni volta ha subito modifiche: ha perso le gradinate, ha perso le panche, ha perso i palchetti, insomma: si è trasformata continuamente ma per rimanere sempre sé stessa, per i faentini che destate ci vogliono andare. Non ci vogliamo dilungare qui in notizie storiche perché, in questo che non sarà il solito catalogo/guida dei film in programma (oggi e diventato inutile stampare notizie che chiunque può recuperare velocemente su Internet) ma sarà piuttosto un libretto celebrativo di questa rinascita e insieme una guida ai temi principali che intelaiano il cartellone 2022, abbiamo voluto ristampare un gustosissimo testo, preso dal catalogo del 1984, in cui il giovane Stefano Visani metteva letteralmente in scena quello che a tutt’oggi è il più completo e informato resoconto disponibile sulla storia dell’Arena borghesi. Tuttavia, nuovi materiali continuano a venire alla luce negli archivi e dunque sarebbe auspicabile che una vera e documentata ricerca storica su questo importante monumento faentino fosse finalmente realizzata (questo è un’appello).

Dunque, come anticipato, questa pubblicazione è un oggetto un po’ diverso dal tradizionale catalogo dei film della stagione. Esso è suddiviso in una prima parte dedicata a celebrare l’Arena, sia attraverso la sua secolare storia (testi di Stefano Visani e di Enrico Gaudenzi, con un suggestivo corredo fotografico), sia attraverso il contributo di alcuni componenti del Cineclub Bellissima, i giovani coraggiosi che nel 1982 diedero inizio a questa ultima fase guidata da cinefili, prima di passare il testimone, nel 1989 al Cineclub “Il Raggio Verde”. Una personale, preziosa testimonianza di Manola Dapporto rievoca quegli anni entusiasmanti; mentre Stefano Visani ci regala una panoramica disincantata, ricca di dati e riflessioni acute, sullo stato di salute delle sale cinematografiche e sulla propensione del pubblico ad andare al cinema. La seconda parte contiene invece 7 interessanti contributi realizzati da noi e dedicati al programma di questa quarantunesima estate. Innanzitutto, i classici. Come vuole la tradizione, di lunedì e ad ingresso gratuito. Quest’anno il tema prescelto, quasi necessario ancorché, a prima vista, ostico è il concetto di metacinema. Siamo tutti consapevoli che in questi anni è in corso una mutazione fondamentale e irreversibile nel modo di considerare e di fruire il cinema; il periodo di pandemia non ancora terminato ha contribuito ad accelerare questi segnali.

Inaugurare una arena estiva oggi, significa fare un esercizio di ottimismo, significa credere che l’atto di uscire di casa per andare in una sala assieme ad altri, amici e sconosciuti, per guardare un film potrà esistere anche negli anni a venire. Per questo abbiamo scelto un percorso legato al metalinguaggio e alla riflessione artistica sul grande schermo. Con questo intendiamo riferirci a quando il cinema oltre a raccontare storie, lasciandosi influenzare dalla realtà, dai mutamenti sociali o di costume, ha riflettuto su sé stesso, sulla sua capacita espressiva, sul suo linguaggio e sulla sua influenza sul pubblico e sul mondo. Troverete quindi un’esauriente scheda dedicata ad ognuno degli otto capolavori di rango assoluto prescelti, a cominciare dal più sperimentale lavoro di Alfred Hitchcock, La finestra sul cortile, che inaugurerà la stagione. A seguire: Effetto notte di Francois Truffaut, Bellissima di Luchino Visconti (bellissimo pretesto per incontrare di persona i bellissimi pionieri del 1982), 8 1/2 di Federico Fellini, Blow out di Brian de Palma, Film d’amore e d’anarchia di Lina Wertmüller, La rosa purpurea del Cairo di Woody Allen e, quale iconica/ironica conclusione, Viale del tramonto di Billy Wilder. Anche quest’anno, consapevoli del grande successo che sempre arride a queste serate, abbiamo previsto tre cineconcerti, dedicati a tre capolavori del cinema muto (L’ultima risata di F. W. Murnau, L’uomo con la macchina da presa di T. Vertov e, in un’unica serata, cortometraggi di E. Porter, G. Melies e B. Keaton, musicati dal vivo, con approcci diversissimi, da eccezionali musicisti della nostra città.

Nell’anno centenario, il Cineclub ha confezionato il suo omaggio ad uno dei più incisivi e rimpianti intellettuali del Novecento, Pier Paolo Pasolini, dedicando tre serate al poeta-romanziere-drammaturgo- cineasta-critico-artista nato a Bologna nel 1922. Dopo un’animata discussione abbiamo infine scelto di proiettare il suo secondo film, all’epoca forse mal compreso, Mamma Roma (1962), con Anna Magnani e, in aggiunta a questo, di proporre un recentissimo docu-film dedicato ai suoi fondamentali anni giovanili trascorsi a Bologna, Il giovane corsaro, che verrà presentato in Arena dal regista Emilio Marrese. Ma il vero evento sarà la serata Folgorazioni Figurative: “Viaggio nell’immaginario di Pasolini” in cui Roberto Chiesi, critico cinematografico e responsabile del centro studi Pasolini – Cineteca di Bologna ci accompagnerà in un affascinante viaggio alla scoperta delle influenze, rimandi, folgorazioni (parole di PPP) provenienti dal mondo delle arti figurative che sono, più o meno evidentemente, rintracciabili nell’intera sua opera cinematografica, in un sapiente ed intrigante gioco di specchi. Chiesi, merita ricordarlo, è tra i curatori dell’eccezionale mostra folgorazioni figurative attualmente in corso nel sottopasso di piazza Re Enzo a Bologna fino al 16 ottobre 2022; da non perdere. Questo, per sommi capi, è ciò che contiene questo libretto ma la stagione e ovviamente molto più ricca ed ampia. Completano infatti il cartellone 2022, un’altra trentina circa di film, scelti come sempre tra il meglio della passata stagione e le più recenti uscite, di cui potrete leggere sia nei calendarietti cartacei sia sul nostro sito web. Molte serate saranno curate da altre associazioni e realtà della vita culturale e artistica faentina che porteranno all’Arena di nuovo la musica, il teatro e la danza, grazie al magnifico palco perfettamente restaurato, alternandosi alle proiezioni cinematografiche come nel lontano passato. Ciò porterà sicuramente nuova linfa all’attività dell’Arena e nuovo pubblico nella sua grande platea di sedie nuove di zecca. Inutile aggiungere altro se non che, come accennato in apertura, l’Arena non è tanto i suoi muri o le sue poltrone, che ora ci sono e sono nuovi; l’Arena è il suo pubblico e l’unica garanzia di lunga vita sta in voi, in noi tutti, che continuiamo numerosi, ogni estate, ad andare all’Arena, perché “è bello”.

Gabriele Lega
Cineclub Il raggio verde
editoriale tratto dal Catalogo Arena Borghesi 2022