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Confessione di un Commissario di Polizia al Procuratore della Repubblica (di D. Damiani) – INGRESSO GRATUITO

11 Luglio 2016

Confessione di un commissario di polizia al procuratore della Repubblica

di Damiano Damiani

Con Claudio Gora, Marilù Tolo, Martin Balsam, Franco Nero. Soggetto Fulvio Gicca Palli e Damiani. Sceneggiatura Damiani e Salvatore Laurani. Montaggio Antonio Siciliano. Musica Riz Ortolani.

Poliziesco, 106 min. – Italia 1971.

Il magistrato Traini non condivide i metodi del commissario Bonavia: questi sostiene che contro la mafia la legge non basta e bisogna affrontarla al di fuori della legalità.

Nei film di questo periodo, Damiani dava alla sequenze un grande ritmo interno. La gente sembrava parlasse tutta a doppia velocità; oggi invece parlano tutti al ralenti, prima prendono posizione… Per Confessione, il mio ritmo l’ho preso su Martin Balsam: essendo americano, aveva dei tempi eccezionali, io li ho presi e li ho riportati su Franco Neri e sugli altri.

Sapevo che Daminani non voleva uno sfronzolo in più, nemmeno cinque fotogrammi in coda. Quando la gente camminava, c’era subito l’attacco della battuta. Mi diceva sempre: “Leva, taglia”. Ho impostato il montaggio in modo talmente preciso che alla fine in due giorni abbiamo revisionato il film. Intendiamoci: il film è bello e montato bene perché è girato intenzionalmente bene. I tempi li dava Damiani, non io. Damiani, su certe scenegiatture, disegnava già l’impostazione della scena, con i punti dove voleva mettere la macchina da presa […]. Le recensioni facevano molti complimenti al montaggio, e Damiani mi disse: “Ma ti sei comprato tutti i giornalisti?”

Antonio Siciliano in Alberto Pezzotta, Regia Damiano Damiani

Un giallo sociale di buon mestiere lubrificato a dovere negli snodi drammatici e spettacolari e con in più un coraggioso appello a lottare per un miglior futuro della Sicilia è Confessione di un commissario di polizia ad un procuratore della Repubblica di Damiano Damiani, in cui vari ricordi dell’Indagine su un cittadino di Petri e di Mani sulla città di Francesco Rosi si innestano sul tronco del cinema dedicato alla mafia che grazie a Il giorno della civetta e La moglie più bella, ha ormai in Damiani uno dei suoi alfieri più volenterosi […]. Da gran tempo il cinema ci ha abituati a questi gialli sostanzialmente cosmopoliti, dove i dati caratteristici del costume locale e della psicologia sono assorbiti nel meccanismo dell’intreccio e dei colpi di scena […].

Giovanni Grazzini (Corriere della sera del 1 aprile 1971)

Dettagli

Data:
11 Luglio 2016
Categoria Evento:

Luogo

Arena Borghesi
Viale Stradone 4
Faenza, RA 48018 Italia
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Organizzatore

Cineclub Il Raggio Verde
Email
info@cineclubilraggioverde.it
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