La vendetta di un uomo tranquillo
di Raúl Arévalo
Thriller, 92’, Spagna 2016.
Con Antonio de la Torre, Luis Callejo, Ruth Díaz, Alicia Rubio, Manolo Solo.
Curro è l’unico di una banda di quattro criminali che viene arrestato per una rapina in una gioielleria. Otto anni più tardi, la sua fidanzata Ana e il loro figlio sono in attesa che lui esca di prigione. José è un uomo chiuso e solitario, che non sembra trovare il suo posto nel mondo. Una mattina di inverno si reca nel bar gestito da Ana e da quel giorno la sua vita si intreccia con quella degli altri frequentatori abituali del bar. In particolar modo, è Ana a vedere nel nuovo arrivato una speranza per la sua penosa esistenza. Scontata la pena, Curro torna a casa e trova una donna confusa e insicura e dovrà affrontare un uomo che cambierà tutti i suoi piani.
Per l’attore Raúl Arévalo si tratta dell’esordio alla regia, ma già a questa prima prova il trentasettenne dimostra di conoscere i mezzi per raccontare una storia e di saperli usare davvero bene. L’encomiabile lavoro di questo film sta nel seminare quelle tre o quattro informazioni, peraltro a una certa distanza una dall’altra, lasciandole germogliare lentamente.
Il film inizia presentando i personaggi senza timore di fermarsi all’essenzialità di quanto è necessario sapere ai fini della storia e, soprattutto, è svizzera la precisione con la quale sono collocati successivamente gli snodi narrativi. La storia in sé è talmente asciutta che chiamarli snodi è persino esagerato, si tratta piuttosto di sussurri all’orecchio che fanno gelare la schiena e prolungano la tensione.
Il regista conquista l’attenzione del pubblico con parsimonia narrativa, a contrasto con il grezzo e spontaneo, quasi impulsivo, stile di ripresa. I colori sbiaditi settano il mood in cui si percepisce sottopelle qualcosa di corrotto, la tensione attecchisce allo stomaco e l’asprezza del film si fa sentire con crescita graduale. Un uomo, una donna, un altro uomo, un episodio criminoso, dolore e un sanguigno desiderio di vendetta. Ci sono una innumerevole quantità di thriller con questi elementi e il film di Raúl Alévaro va a ribadire quanto sia diverso il cinema a seconda di come si racconti una storia, e quale delicatezza sia necessaria per permettere al pubblico di vivere un’esperienza significativa.
Antonio Bracco – Coming Soon