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Ave Cesare (di E. e J. Coen)

12 Agosto 2016

Ave, Cesare!

di  Ethan Coen, Joel Coen

Con Josh Brolin, George Clooney, Alden Ehrenreich, Ralph Fiennes, Scarlett Johansson, Tilda Swinton, Frances McDormand, Channing Tatum, Jonah Hill, Veronica Osorio

Commedia nera, 106 min. – USA 2016

Mentre sull’atollo di Bikini gli Stati Uniti sono impegnati con gli esperimenti sulla bomba H, a Hollywood Eddie Mannix è un fixer, cioè colui che deve tenere lontani dagli scandali in cui si vanno a ficcare le star che stanno lavorando ai film di un grande Studio. Quando poi accade che scompaia il protagonista di un film su Gesù, nei panni di un centurione romano, la situazione si complica. Anche perché costui è stato rapito da un gruppo di ferventi comunisti.

Ave, Cesare! svela finalmente dei Coen un lato meno ideologico e più concreto. Non gli interrogativi sulla fede, non i contorcimenti inespugnabili della verità e neppure l’inattendibilità di una rappresentazione verisimile del sacro, del divino e dell’assoluto (su cui comunque anche in questo caso si insiste): Ave, Cesare! mi pare più di tutto una sfida fra ideale e regime, fra ambizione e industria. Lo smascheramento del credo quale dubbio in cui perdersi stavolta assume le misure di un contradditorio più “prosaico”: i Coen si svincolano dal concetto, dalle sue manifestazioni, dalla sua indeterminatezza e dal suo sistema, e scendono a patti con il capitale. Quasi un’eresia: Ave, Cesare! dimostra che non è importante il guadagno, ma che è il denaro a essere importante, come investimento nel mercato però anche come rispetto dello spettatore. Questa sì che è una novità, a Hollywood.

I Coen usano la loro poetica per affermare che, una volta che tutto è stato detto e fatto e girato e pensato, i soldi sono fondamentali quanto la dottrina. Mica male, per un film che pare mettere alla berlina il suo dietro le quinte. E invece Ave, Cesare! certifica la necessità di dare un senso all’impiego del denaro, non banalmente di condannarlo o di evidenziarne lo sperpero. In questo film vince la pragmatica sulla filosofia, la sostanza sulla congettura […] Un atto d’amore (e d’autore, non c’è dubbio) sul bisogno di confidare nel denaro quale linguaggio per dialogare e di cui non avere paura. È naturale che, in scenari di capitalismo e di globalizzazione, un simile pensiero metta quantomeno in imbarazzo: tuttavia i Coen, sfidando la retorica e l’etica, e sfidando noi stessi e la nostra educazione morale al denaro, smontano l’astrazione, il sogno e l’utopia per dare sostegno alla persona che del denaro ha una visione sostanziale, di strumento per la costruzione (di un mondo, di un immaginario, di cartapesta, di set, di green screen, di effetti speciali, di finzione), e non di arma per un profitto.

Pier Maria Bocchi (www.cineforum.it)

Dettagli

Data:
12 Agosto 2016
Categoria Evento:

Luogo

Arena Borghesi
Viale Stradone 4
Faenza, RA 48018 Italia
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Organizzatore

Cineclub Il Raggio Verde
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info@cineclubilraggioverde.it
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