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Il Club (di P. Larrain)

26 Luglio 2016

Il club

di Pablo Larraín

Con Roberto Farías, Antonia Zegers, Alfredo Castro, Alejandro Goic, Alejandro Sieveking.

Drammatico, 97 min. – Cile 2015. Gran premio della giuria Festival di Berlino 2015.

Quattro sacerdoti vivono insieme in una casa isolata in una piccola città sul mare. Ciascuno di loro è stato inviato in questo luogo per cancellare i peccati commessi in passato. Vivono sotto l’occhio vigile di una sorvegliante, osservando un regime rigoroso, quando arriva un quinto uomo, appena caduto in disgrazia, che porta con sé il suo passato oscuro.

L’universo di Pablo Larraín – come anche, soprattutto, in Tony Manero e Post Mortem – vive al solito della distorsione percettiva ed emotiva di sé e dell’esterno, degli altri e del senso etico e morale. Una deformazione che irradia dai “corpi disonesti” dei quattro preti, che vibra violentemente fin dall’inizio in un’apertura tesa e insostenibile che ha il tessuto sensitivo dell’home invasion – perché è proprio questo l’effetto della cantilena appiattita e agghiacciante di un intruso esterno, le sue parole che penetrano e rimbalzano contro i muri della casa e i suoi abitanti come una sventagliata di pallottole, che a nostra volta ci sentiamo appiccicare addosso.

Lui è Sandokan (un nome infelice, un nome ingrato, un nome che è la prima di tante, atroci beffe), è un senzatetto problematico con un profondo ritardo mentale e sociale, è incarnazione collaterale e sintomatologica di una vergogna che sta dietro alle ombre dei quattro come una scia di sangue ininterrotta. Per Sandokan, il reale stesso è una scissione folle e feroce (dal verbo all’atto fisico, per lui è tutto disfunzionale e storto), e non potrebbe essere altrimenti: chi pratica il bene ti ha rovinato la vita, la maschera intoccabile della santità ti ha spaccato l’anima, violato la carne e sputato via il senno.

Sandokan è il corpo onesto – di un’onestà terribile, necessaria, indefessa, prossima, urgente, esistente al di là di noi –, la verità brancolante che sbava, scontornandolo, sull’assetto ordinato e anestetizzante di un’istituzionalizzata sistemazione sociale che vede i colpevoli privilegiati isolati dal mondo, ma convinti di una propria alienante (e alienata) verità, sprovvisti di un percorso di autocoscienza (sballati, spersi e sbandati alla pari, sotto questo aspetto, di Sandokan), propagazioni carnivore e triturate da/di un sistema che nasconde l’unghia incarnita sotto la manica dell’abito lindo, l’organo malfunzionante e cancerogeno in fondo alle viscere, i lupi sulle sponde del mare, lupi che come unica fonte di svago cercano il lucrativo nell’aggressività estroiettata (le corse coi cani), mantengono salda a sé la convinzione ideologica, si costruiscono una scarnificata struttura interiore di sopravvivenza e di lettura dell’esistente (strepitoso il padre Vidal del come sempre immenso Alfredo Castro). Non esiste elevazione spirituale, tutto in Il Club è luridamente terreno, dal rumore che fa il sangue spazzato via a fatica dagli sporchi gradini passando per le litanie religiose pronunciate in sincrono come una recita punitiva fino alla carne espiatoria finale, dove ancora una volta è il corpo dei deboli (del prossimo nostro minore, reietto, sacrificabile) a pagare per ristabilire la vile normalità.

Davanti a tutto questo, allo squarcio sulla piaga endemica dell’orrore, ecco che il volenteroso indagatore della ‘Nuova Chiesa’, posto di fronte a intorcigliamenti etici e fratture morali, preferisce aspettare, ascoltare in silenzio, assistere alla propagazione dell’orrore per far rientrare nei ranghi silenziati l’istituzione a cui si è ormai assuefatti. E provvede a detergere le ferite e impartire una pena di contrappasso che annega i residui umani in un tragicomico, malato, sterile ribaltamento. Inizio pena mai, fine pena mai; e senza che anima alcuna se ne accorga.

Vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival di Berlino 2015.

Fiaba Di Martino (www.bestmovie.it)

Dettagli

Data:
26 Luglio 2016
Categoria Evento:

Luogo

Arena Borghesi
Viale Stradone 4
Faenza, RA 48018 Italia
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Organizzatore

Cineclub Il Raggio Verde
Email
info@cineclubilraggioverde.it
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