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Smetto Quando Voglio – Masterclass (di S. Sibilia)
28 Luglio 2017
Smetto quando voglio – Masterclass
di Sydney Sibilia
Commedia, 118’, Italia, 2017
Con Edoardo Leo, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti, Marco Bonini, Rosario Lisma, Giampaolo Morelli, Luigi Lo Cascio, Greta Scarano, Valeria Solarino, Neri Marcorè
La banda dei ricercatori è tornata. Se per sopravvivere avevano lavorato alla creazione di una droga legale diventando poi dei criminali, adesso è la legge ad aver bisogno di loro. Agire nell’ombra per ottenere la fedina penale pulita: questo è il patto. Per portare a termine questa missione dovranno rinforzarsi, riportando in Italia nuove reclute tra i “cervelli in fuga” scappati all’estero. La banda criminale si troverà ad affrontare imprevisti e nemici sempre più cattivi tra incidenti, inseguimenti, esplosioni, assalti e rocambolesche situazioni come al solito “stupefacenti”.
Ricomincio quando voglio. Come i suoi eroi, Sibilia non solo non lascia ma raddoppia, girando due seguiti in un colpo solo. E va bene così: la banda dei ricercatori era così ben congegnata e ricca di spunti, su tutti i livelli, che accettare la sfida del sequel era doveroso. Per il terzo episodio ci sarà da aspettare qualche mese. Ma il secondo, ‘Masterclass’, è (quasi) tutto da godere, con qualche riserva ampiamente riscattata dalle sorprese. Cominciamo dalle riserve dunque, perché anche il film è a carburazione lenta. L’inizio è un poco macchinoso, i dialoghi prevalgono sull’azione, bisogna ricapitolare, introdurre i nuovi personaggi, costruire il congegno che riunirà la banda. Su basi nuove ma non troppo diverse. (…) il lato (simpaticamente) macchinoso della faccenda (…) decolla davvero nella seconda parte, quando Sibilia e i suoi co-sceneggiatori (…) catapultano la nuova banda, con i suoi vecchi vizi e i punti deboli che ben conosciamo, in un film d’azione all’americana, o quasi (in quel ‘quasi’ sta il bello). Con inseguimenti, scazzottate, edifici distrutti, combattimenti su treni in corsa. Arricchiti da ingredienti e ironia di casa nostra. (…) Non tutto fila alla perfezione, è vero, ma è ancora più vero che Sibilia, sorretto da un’efficiente macchina produttiva, tenta una direzione insolita e decisamente spericolata con padronanza, inventiva e divertimento. Appuntamento al terzo episodio. Confidando in un’esecuzione ancora più accurata.
Fabio Ferzetti (Il Messaggero, 2 febbraio 2017)