Il cinema d’arte di Marco Martinelli

La Stagione 2021-22 del Teatro Masini vedrà il ritorno dei seguitissimi appuntamenti de Il Cinema della Verità, la rassegna interamente dedicata al documentario e al lungometraggio d’autore.

L’edizione 2022 della rassegna, dopo l’interruzione di quella del 2020 e lo stop forzato dello scorso anno, sarà ospitata fra marzo e aprile nella Sala dei Cento Pacifici del Ridotto del Teatro Masini e organizzata dall’Amministrazione Comunale di Faenza e Accademia Perduta/Romagna Teatri in collaborazione con Associazione D.E-R Documentaristi Emilia-Romagna, Cineclub “Il Raggio Verde” (Faenza), Società Cooperativa di Cultura Popolare (Faenza) e Cinemaincentro (Faenza) e Ravenna Teatro/Teatro delle Albe; e vedrà la proposta di un’Antologica delle opere cinematografiche d’arte di Marco Martinelli, regista e drammaturgo fondatore con Ermanna Montanari del Teatro delle Albe di Ravenna.

L’artista è un’eccellenza emiliano-romagnola: ha ottenuto premi a livello nazionale e internazionale (tra i quali: sette Premi Ubu, Golden LaurelMess “Festival di Sarajevo”, Premio Hystrio, Premio Enriquez alla Regia, Premio alla Carriera “Journées théâtrales de Carthage”), firmato oltre cinquanta regie e i suoi testi sono pubblicati e messi in scena in Italia, Francia (selezionati da Face à Face e Fabulamundi), Belgio, Germania, Romania, Slovacchia, Cile, Russia, Brasile, Senegal e Stati Uniti (selezionati da “Italian & American Playwrights Project”) ed è fondatore della “non-scuola”, pratica teatral-pedagogica con gli adolescenti raccontata nel volume “Aristofane a Scampia” (Ponte alle Grazie Editore) pubblicato in Francia per Actes Sud per il quale ha vinto il premio del Syndicat professionnel de la Critique come “Miglior Libro sul Teatro”.

Il Cinema della Verità 2022 sarà, allora, un omaggio a Marco Martinelli del quale saranno proposte 3 delle sue opere più importanti: Vita agli Arresti di Aung San Suu Kyi (Italia, 2017), il suo primo lungometraggio; The Sky over Kibera (Italia, 2019) e fedeli d’Amore (Italia, 2021). I film, proposti come di consueto a ingresso gratuito, saranno presentati dall’autore stesso, da Laura Redaelli e da Marcella Nonni, che racconteranno in prima persona le pellicole al numeroso pubblico che ha sempre frequentato la rassegna.

fedeli d’Amore

Il primo degli appuntamenti sarà fedeli d’Amore: si tratta di una riscrittura e reinvenzione per il cinema dal poemetto scenico di Marco Martinelli ‘attorno’ a Dante e al nostro presente, centrato sulla straordinaria ricerca vocale di Ermanna Montanari e la musica elettroacustica di Luigi Ceccarelli. La struttura è quella di un “polittico in sette quadri” all’interno dei quali a parlarci sono voci diverse: la nebbia di un’alba del 1321, il demone della fossa dove sono puniti i mercanti di morte, un asino che ha trasportato il poeta nel suo ultimo viaggio, il diavoletto del “rabbuffo” che scatena le risse attorno al denaro, l’Italia che scalcia se stessa, Antonia figlia dell’Alighieri, e “una fine che non è una fine”. fedeli d’Amore è una tappa fondamentale dell’itinerario dantesco di Martinelli intrapreso con Ermanna Montanari per i Sette secoli della morte del Sommo poeta. Le riprese del film si sono svolte interamente a Ravenna e nei suoi dintorni, tra interni di epoca dantesca e gli esterni delle valli e della città che ha accolto il Poeta nei suoi ultimi anni di vita e in cui ha portato a compimento la scrittura della Commedia (giovedì 31 marzo 2022 ore 21).

The Sky over Kibera

The Sky over Kibera sarà la seconda pellicola proposta: è un film d’arte che ci racconta la “messa in vita” della Divina Commedia nei bassifondi di Nairobi, Kibera, dove il regista ha lavorato con 150 bambini e adolescenti, reinventando il capolavoro dantesco in lingua inglese e swahili. E lo fa con la sua cifra poetica e visionaria, intrecciando alle riprese dello spettacolo altre immagini, sequenze girate appositamente nei quartieri poveri per compiere l’operazione alchemica di trasformare il teatro in cinema. Tre adolescenti di Nairobi offrono volto e voce a Dante, Virgilio e Beatrice: sono le guide che conducono lo spettatore nel labirinto di Kibera, dove la “selva oscura” in cui si perde il poeta è più che una semplice metafora: in swahili, Kibera significa, infatti, “selva”. Attorno a loro un coro brulicante di corpi recita il tumulto dell’essere insieme belve e dannati, ladri e assassini, diavoli e politici corrotti e poeti che indicano le vie della salvezza: tra canti e recitazione, corse frenetiche e danze scatenate, i 150 protagonisti danno vita a un affresco ricco di commovente poesia, a ulteriore conferma dell’universalità del capolavoro dantesco. Per questo film, la Fondazione AVSI, che sostiene le scuole di Nairobi, ha vinto il “Premio al Volontariato 2019” per la sezione “Cultura”, conferito dal Senato della Repubblica. (giovedì 7 aprile 2022 ore 21).

Vita agli Arresti di Aung San Suu Kyi

La rassegna si concluderà con Vita agli Arresti di Aung San Suu Kyi in cui si ripercorre, attraverso il racconto-evocazione di sei bambine, i venti anni agli arresti della leader della Lega nazionale per la democrazia in Birmania dalla fine degli anni ‘80, Premio Nobel per la Pace nel 1991. È un film d’arte, caratterizzato da un immaginario visivo originale e contemporaneo, che sa arrivare al vasto pubblico. Il racconto prende vita in un magazzino di costumi teatrali: lì una bambina si avventura, e da lì ci conduce in un Oriente gravido di cronaca politica intessuta a musiche e colori sgargianti. A una Aung San Suu Kyi interpretata con intensità da Ermanna Montanari, si alternano i ritratti burattineschi dei generali-dittatori, dei Nat-spiriti cattivi, dei giornalisti e inviati dell’Onu, dei comici ribelli perseguitati per la loro satira contro il regime (giovedì 14 aprile 2022 ore 21).