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Dalton Trumbo (di J. Roach)

1 Luglio 2016

L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo

di Jay Roach

Con Bryan Cranston, Diane Lane, Helen Mirren, Louis C.K., Elle Fanning.

Biografico, 124 min. – USA 2015.

La storia in “odore di Oscar” di Dalton Trumbo (Bryan Cranston), lo sceneggiatore di “Vacanze romane” e “Spartacus” che venne processato e imprigionato solo perché “sospettato di comunismo”, ma che non smise mai di lottare contro questa ingiustizia tornando alla fine a vincere il suo meritatissimo Oscar. Oltre a Cranston un cast d’eccezione per interpretare i protagonisti di questa vera storia hollywoodiana: Diane Lane, Helen Mirren, Louis C.K., Elle Fanning e John Goodman.

La Black List, una delle pagine più controverse nella storia di Hollywood, dunque degli USA. In questa finestra storica s’inserisce la vicenda di Dalton Trumbo, uno che non aveva tempo di contarli i soldi che faceva ad Hollywood macinando sceneggiature. Ci fu un momento in cui divenne lo sceneggiatore più pagato di quel mondo lì, nominato all’Oscar, conteso da molti, i più grandi. Poi, appunto, la Lista Nera: un comitato a tutela della nazione contro i suoi nemici sente profumo di Guerra Fredda e ne resta ubriacato: «via i comunisti dal nostro Paese!». Sì, ma prima ancora che dal Paese, via da quei centri attraverso cui è più facile diffondere l’infezione, e poiché oramai il cinema è il medium più potente di tutti, via i comunisti da Hollywood. Inutile appellarsi al primo emendamento, ripetere che dirsi comunista non equivale ad essere filorussi, che l’amor patrio può convivere e via discorrendo; la frenesia è già montata e la storia, prima ancora che il governo, bussa alla porta dei dieci. Sono i “Dieci di Hollywood”, torchiati dal Congresso, sotto la spinta del già citato Comitato per le Attività Anti-americane, “venduti” da persone con cui il giorno prima condividevano la tavola. Sembrava inizialmente che la cosa sarebbe in qualche modo rientrata, che ci sarebbe stato modo di aggirare l’accusa in secondo grado. Nulla da fare. Trumbo finisce in carcere. Con il suo approccio Jay Roach tenta di dribblare la seppur insita vocazione politica di questa storia, soffermandosi sul Trumbo uomo, dunque anzitutto marito e padre. Non è difficile cogliere da che parte si ponga, perché, è bene dirlo, una parte viene presa; i persecutori di Trumbo vengono infatti dipinti come degli invasati patriottici, che siano marionette (John Wayne) o promotori (Hedda Hopper). Invasati a dispetto del contegno di facciata, ineludibile considerata la società dell’epoca, ma senza dubbio personaggi negativi, come il primo accusatore, successivamente condannato per evasione fiscale, o la perfida Hopper, che assume su di sé il ruolo di primo inquisitore.

Antonio Maria Abate (www.cineblog.it)

Dettagli

Data:
1 Luglio 2016
Categoria Evento:

Luogo

Arena Borghesi
Viale Stradone 4
Faenza, RA 48018 Italia
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Organizzatore

Cineclub Il Raggio Verde
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info@cineclubilraggioverde.it
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