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Veloce come il Vento (di M. Rovere)
2 Luglio 2016
Veloce come il vento
di Matteo Rovere
Con Stefano Accorsi, Matilda De Angelis, Roberta Mattei, Paolo Graziosi, Lorenzo Gioielli, Giulio Pugnaghi.
Azione, 119 min. – Italia 2016.
La passione per i motori scorre da sempre nelle vene di Giulia De Martino. Anche lei è un pilota, un talento eccezionale che a soli 17 anni partecipa al Campionato GT, sotto la guida del padre. Ma un giorno tutto cambia e si trova a dover affrontare da sola la pista e la vita. A complicare la situazione il ritorno del fratello Loris, ex pilota ormai totalmente inaffidabile, ma dotato di uno straordinario sesto senso per la guida.
[…] Veloce come il vento è molto di più che un film sulle gare automobilistiche: le corse non sono che un pretesto per mettere in scena un dramma famigliare. E anche se qui la fatica e l’allenamento pesano sul corpo acerbo e il collo da colibrì di Giulia, a giocarsi la seconda chance della vita è in realtà Loris, loser da troppo tempo alla deriva.
Volano sul serio le auto sul circuito di Monza, Imola e Vallelunga e sulle strade cittadine di Matera con al volante piloti sprezzanti del pericolo, o meglio disperati, che si giocano il tutto per tutto e dove il circuito diventa metafora di quella strenua lotta che si ingaggia con se stessi e la vita. Da applauso anche la cura con cui si restituisce la liturgia della preparazione alla gara, quando i due fratelli ripassano ogni centimetro e dettaglio della pista con relative scalate e accelerate.
L’esordiente Matilda De Angelis, ha il phisique-du-rôle perfetto per questo ruolo da piccola guerriera. Mix perfetto di fragilità e determinazione, di bellezza e personalità, fa da degno controcanto all’istrionica performance di uno strepitoso Stefano Accorsi, che per l’occasione si è imbruttito con denti marci, dimagrendo 10 kg e assumendo per la maggior parte del tempo un’espressione persa da vero tossico, oltre ad aver recuperato accento e dialetto d’origine.
Nel rapporto sempre più stretto che si instaura tra maestro e allieva, tra fratello maggiore e sorella minore, c’è soprattutto l’invito ad assumersi dei rischi, correndo magari all’impazzata in un centro abitato o tagliando il cordolo anche se la curva è pericolosa, perché non ai pavidi ma ai temerari è destinata la vittoria. Sorretto da una buona sceneggiatura, ispirata alla vita vera del pilota di rally Carlo Capone, e che regala diversi momenti divertenti, il film non solo dà lustro a una delle nostre eccellenze, ma la cala nel suo tessuto sanguigno e verace, colorandola con l’inflessione dialettale.
Marita Toniolo (www.bestmovie.it)