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La La Land (di D. Chazelle)
15 Luglio 2017
La La Land
di Damien Chazelle
Commedia, drammatico, musicale, sentimentale, 128′, USA 2016
Con Ryan Gosling, Emma Stone, J.K. Simmons, Finn Wittrock, Sonoya Mizuno, Rosemarie DeWitt, Josh Pence, Jason Fuchs
-FILM D’APERTURA, IN CONCORSO, DELLA 73. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2016); COPPA VOLPI PER LA MIGLIORE ATTRICE A EMMA STONE.
– GOLDEN GLOBES 2017 PER: MIGLIOR FILM COMMEDIA/MUSICAL, REGISTA, ATTORE (RYAN GOSLING) E ATTRICE (EMMA STONE) PROTAGONISTI, SCENEGGIATURA, COLONNA SONORA E CANZONE ORIGINALE (“CITY OF STARS”).
– OSCAR 2017 PER: MIGLIOR REGIA, ATTRICE PROTAGONISTA (EMMA STONE), FOTOGRAFIA, COLONNA SONORA, SCENOGRAFIA E CANZONE ORIGINALE (“CITY OF STARS”)
Mia (Emma Stone), un’aspirante attrice, e Sebastian (Ryan Gosling), pianista jazz, incrociano le loro strade a Los Angeles. Entrambi sognatori, si innamorano e si ritrovano a condividere sogni, speranze e illusioni. Così come li ha uniti, la città può anche distruggerli: bilanciare amore e arte può risultare essere più difficile di quanto credevano.
Delizioso, non sapevo se guardarlo o se leccarlo”, scrive Lane sul New Yorker. Però mette una gran voglia, speriamo anche a chi non ama i musical e fa confusione tra Vincente Minnelli e Liza Minnelli.
È una meraviglia, un film che segna la differenza tra chi ama il cinema e chi non lo ama. Magari lo tollera, magari lo va a vedere, magari pensa che faccia parte di un minimo bagaglio culturale assieme a qualche romanzo, magari pensa che debba essere insegnato nelle scuole, magari lo vuole anche scrivere o girare o recitare. Ma non lo ama per davvero, e non è pronto a sopportare tanti brutti film per guadagnarsi un simile gioiello. Lo ha scritto e diretto Damien Chazelle, poco più che trentenne. Sembrava avesse fatto il botto con “Whiplash”. E invece rilancia, con un film che nessuno voleva produrre e che ha messo insieme 14 candidature agli Oscar. Emma Stone (da “Birdland”) e Ryan Gosling (da “Drive”) sono bellissimi e di sublime eleganza. Quando studiano la parte e la partitura incolonnati in macchina. Quando litigano sul jazz. Quando lei tira fuori le scarpette dalla borsa per ballare il tip tap, davanti a un tramonto losangelino rosa e viola. “Sprecato per noi, altri due si sarebbero innamorati”, dicono le parole della canzone, una delle tante che si canticchiano uscendo dal cinema. Quando la proiezione di “Gioventù bruciata” si interrompe, e vanno al Planetario visto sullo schermo. Una favola per i nostri tempi? Niente affatto: è un film realista e contemporaneo, informato sulla vita e sull’arte. Molto più delle storie vere – e a tendenza ricattatoria – candidate all’Oscar.
Mariarosa Mancuso (www.ilfoglio.it)