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Loro Chi? (di F. Miccichè e F. Bonifacci)
5 Agosto 2016

Loro chi?
di Francesco Miccichè e Fabio Bonifacci
Con Marco Giallini, Edoardo Leo, Catrinel Marlon, Lisa Bor, Ivano Marescotti.
Commedia, 95 min. – Italia 2015.
David sta per fare il grande salto e conquistarsi uno stipendio da 1700 euro al mese, grazie al lancio di un prodotto rivoluzionario di cui curerà la promozione. Ma viene accostato da Marcello, che lo riempie di elogi, lo invita a bere e poi a casa sua, dove lo aspettano due ragazze molto attraenti. L’indomani David si sveglia in una casa vuota, senza aver presenziato al lancio. Da quel momento passerà ogni minuto alla ricerca di Marcello, truffatore professionista.
Loro chi? si inserisce coraggiosamente nel solco dei recenti film americani sugli imbroglioni consumati, da Il genio della truffa a Colpo di fulmine a Now you see me, e riesce a tenere loro dietro per velocità della narrazione e frenetiche svolte della trama, alcune più credibili di altre. Il film però alza il tiro ogni qual volta fa leva su quelle debolezze tipicamente italiane che rendono ogni truffa più semplice (perché “in Italia ci sono ottimi incentivi nel settore truffa”), prima fra tutte il campanilismo e il desiderio dei politici locali di entrare nei giri grossi.
Funziona bene la verve trasformista di Marco Giallini, che attraverso i suoi travestimenti mantiene intatto quello spirito guascone che ha tra i suoi predecessori filmici il Bruno de Il sorpasso, così come l’ingenuità da uomo comune di Edoardo Leo, in un ruolo che in passato avrebbe potuto essere interpretato da Nino Manfredi. La regia è elastica, il montaggio atletico, e la sceneggiatura (di Fabio Bonifacci, che debutta anche dietro la cinepresa accanto a Francesco Micchiché) è insolitamente ricca e scoppiettante, per una commedia italiana contemporanea. Lo stratagemma iniziale, per cui la storia di David viene narrata da lui stesso a un editore, ha una conclusione davvero improbabile, ma l’escalation truffaldina è divertente, e Micciché e Bonifacci fanno del loro meglio per creare illusioni ottiche utilizzando la qualità di “lanterna magica” del cinema.
Al centro della trama c’è l’idea di contrapporre alla noia di un’esistenza sempre più risicata e prevedibile l’emozione violenta e coinvolgente dell’imbroglio, anche quello subìto, perché “il resto è coda alla posta”. E la volontarietà di chi si fa fregare per provare il brivido di una vita almeno un po’ spericolata è l’elemento cardine affinché una truffa (o un’avventura, anche cinematografica) funzioni.
Paola Casella (www.mymovies.it)